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Ritratti: Duilio Boffi

Duilio Boffi. Uomo di cucina e di mare.

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Sì, perché nel suo Dna, oltre all’azienda di famiglia che da più di 80 anni è leader nel settore, vi è anche la nautica. Una passione che lo accende sin da quando era ragazzo. Nel suo curriculum, infatti, vanta un passato da “caprerino” doc (allievo del Centro Velico Caprera, ndr), la creazione con un amico del cantiere nautico Bomarine («era il 1981 l concetto era utilizzare carene esistenti di Tullio Abate con allestimenti di coperta ed interni totalmente custom, una nuova idea per quegli anni) e soprattutto 15 anni di partecipazione al mondiale Offshore Class 1.

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E per un uomo pronto a dichiarare senza esitazione che «ognuno deve conoscere i propri limiti e sapere quando è il momento di fermarsi: finché si è arsi dalla passione, bisogna andare avanti, perché è la passione che deve spingere a creare», lavoro e passione sono inscindibili. Inevitabile, quindi, che a un certo punto nautica e Boffi si siano incontrati e abbiano scritto un pezzo di storia di questo mondo. «La nostra prima esperienza nella nautica è stata con Canados: ci venne chiesto di allestire una cucina domestica su un loro yacht», ricorda Duilio Boffi.

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«Dopo è stato il turno di Carlo Cerri, che ci propose di studiare per l’86’ una cucina da posizionare sulla plancia: era un nuovo modo di concepire gli interni, antesignano del concetto moderno di openspace. Poi abbiamo fornito tutta la linea S – quella degli Open – di Azimut e e dal 2009 collaboriamo con Sanlorenzo. Ogni armatore di Sanlorenzo può scegliere la propria cucina personalizzata, il nostro ufficio progettazione la sviluppa e viene installata direttamente da Boffi. Con Sanlorenzo abbiamo sviluppato anche un prodotto da collocare all’aperto sul Fly partendo dalla base del modello K2 disegnato da Norbert Wangen. Questo settembre, invece, presenteremo a Cannes un’ulteriore elaborazione della K2 per il Sanlorenzo SX88, disegnato negli interni da Piero Lissoni e concepito come un open space a 360 gradi, tanto che la cucina è prevista nel centro del salone principale accanto al divano. Una sfida, ma anche una provocazione per questo mercato, spesso ancora molto tradizionale».

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E di sfide il marchio Boffi ne ha intraprese parecchie nei suoi 83 anni di storia: basti pensare ai grandi nomi che hanno firmato progetti per l’azienda. A partire dai tre storici direttori artistici Luigi Massoni, Antonio Citterio e – dal 1989 a oggi – Piero Lissoni, passando per le collaborazioni con Joe Colombo, sua la MiniKitchen, primo pezzo di design a essere esposto al Moma di New York, Marc Sadler, Norbert Wangen e Patricia Urquiola per citarne alcuni, fino ad arrivare a Zaha Hadid, di cui è stata presentata proprio quest’anno la cucina Cove.

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Boffi, quindi, ha dato senz’altro molto al mondo della nautica in termini di design, ma è successo anche il contrario. «Dobbiamo moltissimo alla nautica», afferma Duilio Boffi. «Ci ha permesso di focalizzare alcuni aspetti di ingegnerizzazione che forse messo a punto. Abbiamo dovuto lavorare sui fattori di resistenza, leggerezza e torsione, oltre che su materiali pensati ad hoc per i sistemi di scorrimento. Il nostro centro ricerche coadiuvato dall’ufficio tecnico ha sviluppato diversi modelli e molti particolari tecnici grazie anche alla collaborazione con Sanlorenzo.

 

 

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