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Jaeger-Le Coultre Polaris Mariner Memovox

Nella storia di ogni casa orologiera che si rispetti c’è sempre un capitolo legato al mare. In passato l’elemento marino ha rappresentato un valido banco di prova dapprima per testare la precisione dei cronometri da marina utilizzati per calcolare la posizione e in un secondo tempo, con l’avvento delle esplorazioni subacquee, per mettere a punto strumenti utili per compiere immersioni in sicurezza.

Nel caso di Jaeger-Le Coultre, quest’ultimo è un ambito dove il ragionamento compie un salto di qualità. Già alla fine degli Anni 50 la Maison aveva alzato l’asticella spingendo il lavoro di ricerca nella direzione di mettere a punto un orologio sperimentale dotato di un movimento Memovox a carica automatica provvisto di un allarme sonoro che entrava in azione quando era arrivato il momento di salire in superficie. Un vero prodigio di tecnica orologiera non tanto per la suoneria in sé quanto per il fatto che questa “complicazione” faceva parte delle dotazioni di un segnatempo concepito per le immersioni subacquee.

La prova fu superata brillantemente al punto che nel 1968 fu avviata la produzione del Memovox Polaris modello diventato poi un’icona nel panorama orologiero e tornato alla ribalta all’interno di una nuova collezione lanciata nel 2018. Oggi questa famiglia di segnatempo dall’anima sportiva si allarga e saluta l’arrivo sulla scena di due nuove referenze: il Jaeger-LeCoultre Polaris Mariner Date e il Jaeger-LeCoultre Polaris Mariner Memovox. Quest’ultimo rende omaggio alla tradizione orologiera della Grande Maison a iniziare dal Calibro 956 che deriva dai primi movimenti automatici con suoneria sviluppati da Jaeger-LeCoultre.

L’elemento caratterizzante del Polaris Mariner Memovox è il fondello che a differenza di quelli presenti sul Memovox non è chiuso bensì in vetro zaffiro in modo da poter apprezzare, certo non durante un’immersione, il martello del gong in azione. Facile a dirsi ma difficile a farsi. Per raggiungere questo obiettivo si è reso necessario sottoporre a un restyling completo il meccanismo del rintocco e fissare il martello al lato della cassa. Ciò che è rimasto invariato è invece il tipico suono che richiama quello della campanella della scuola.

A completare le dotazioni di questo movimento ci sono il rotore traforato, la decorazione a Côtes de Genève e le finiture presenti sulle platine del movimento. Dal punto di vista funzionale il Polaris Mariner Memovox presenta la tipica configurazione a tre corone posizionate sul lato destro della cassa presente sui primi orologi subacquei Memovox. Nel dettaglio la corona superiore regola la rotazione del disco centrale del quadrante e consente quindi di programmare attraverso il puntatore triangolare l’ora desiderata per far scattare la suoneria.

La corona posizionata al centro agisce sulla lunetta interna da immersione mentre quella più in basso è destinata alla regolazione dell’ora. Sul piano estetico questa referenza esalta una grafica che nel quadrante ha la principale chiave di lettura nei tre cerchi concentrici rifiniti in diverse texture: finitura opalina per l’anello esterno; grené per quello intermedio e soleil per quello centrale.

La leggibilità delle informazioni è sancita dalla presenza degli indici a trapezio ai quali si aggiungono i tre numeri arabi. Il tutto protetto da un vetro zaffiro rialzato che conferisce un ulteriore tocco di eleganza. La cassa di 42 mm in acciaio si distingue per l’alternanza delle superfici spazzolate e lucide. Infine le prestazioni: il Jaeger-LeCoultre Polaris Mariner Memovox è impermeabile fino a una profondità di 300 metri. 

Matteo Zaccagnino

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