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Il Go di Turquoise Yachts

Turchese, di nome e di fatto. GO, che con i suoi 77 metri è la nuova ammiraglia del cantiere Turquoise, ha infatti una livrea di un incredibile color turchese che non solo riprende i colori dei mari caraibici, ma rende anche onore al cantiere che l’ha costruita.

L’ha voluta così il suo proprietario, un imprenditore svizzero alla sua prima esperienza armatoriale. 

La storia di questo scafo è piuttosto articolata. Com’è sua abitudine per accorciare i tempi di consegna, il cantiere aveva cominciato la costruzione on spec affidando il design di interni ed esterni ad H2Yacht Design e chiedendo uno scafo simile a Vicky, il 72 metri disegnato dallo stesso studio e varato nel 2012.

«Durante le prime fasi di costruzione è arrivato un armatore che ha chiesto di allungarla e di aggiungere un ponte», spiega Jonny Horsfield, proprietario e direttore creativo di H2O. Dopo aver chiesto le modifiche, il pontenziale armatore ha però abdicato, optando per uno scafo già varato e pronto a prendere il largo. Restava quindi da decidere se tornare alle dimensioni di partenza o se lasciarla così, come era stata modificata.

«Osservando i disegni e i rendering ci siamo resi conto che con quei cinque o sei metri e quel ponte in più lo scafo era più interessante e permetteva soluzioni impossibili con il progetto precedente, quindi abbiamo deciso di lasciarla così», conclude Horsfield. 

La costruzione è quindi continuata e quando scafo e sovrastruttura erano quasi terminati, all’inizio del 2017, lo yacht è stato venduto al suo attuale armatore che ne ha modificato layout e interni. Un anno e mezzo più tardi, nell’estate del 2018, Go era pronta per prendere il largo.

Rispetto a Vicky, e nonostante il ponte in più, Go ha linee più filanti. Merito della prua dallo slancio generoso e, soprattutto, del colore che catalizza l’attenzione e dei motivi ad arco che muovono la sovrastruttura, minimizzandone i volumi. 

«Il turchese è uno dei leitmotive di tutta la barca, mentre la filosofia che anima gli interni e li caratterizza è quella del water in motion», spiega ancora Horsfield. Per il colore, H2O ha studiato un’attenta disposizione di dettagli color turchese, opere d’arte comprese, che danno il senso della tonalità senza diventare eccessive.

Turchesi sono le sfumature dei marmi nei bagni di bordo; così come alcuni cuscini, quadri, suppellettili o coperte. Piccoli tocchi, quel tanto che basta a dare il senso del colore.

La filosofia del water in motion è stata invece concretizzata con l’inserimento di pannelli e di particolari lavorati ad onde e realizzati in materiali diversi a seconda degli ambienti e degli usi. Si tratta per lo più di fascioni in metallo che corrono alla base dei mobili o a formare delle cornici lungo le paratie; ma possono essere anche le trame delle fodere usate per le sedie della zona pranzo del main deck o il disegno sul tappeto nell’area relax dell’upper deck.

E ancora i motivi che decorano un paralume o i cuscini di un divano. Piccoli tocchi che danno un senso generale di fluidità e ricordano in ogni momento che ci si trova a bordo di una barca. Uno yacht di 77 metri con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio che nei suoi cinque ponti (più quello tecnico) accoglie 18 persone in nove cabine, una delle quali è la owner.

Il layout segue il trend del momento. Il lower deck è interamente dedicato all’equipaggio di 20 persone che dispone anche di un locale infermeria e di una palestra privata, eccezion fatta per la parte poppiera che è riservata al grande beach club.

Il main deck ospita la zona lounge, conversazione e pranzo nella parte centrale e poppiera e le cabine ospiti in quella prodiera. L’upper deck, invece, è interamente riservato all’armatore e alla sua famiglia e prevede una grande suite armatoriale con vista mozzafiato a prua e una cabina a letti gemelli a centro barca. 

Il ponte di comando è condiviso tra ospiti e comandante. A prua prevede infatti la timoneria e gli alloggi del capitano, mentre a poppa è stata ricavata una palestra che, grazie a grandi vetrate interamente apribili diventa a tutti gli effetti un’area gym en plein air. 

Il sun deck, infine, è stato pensato dall’armatore come una zona riservata alle feste e al divertimento ed è caratterizzato da una grande piscina con cascata centrale.

Tra gli atout di questa barca vanno segnalati l’ascensore che collega tutti i ponti dal garage all’upper deck e il garage centrale che può accogliere un limo tender da 10 metri e una seconda imbarcazione di servizio da 8 metri.

Il suo posizionamento a centro barca libera tutta la parte poppiera dove è stato ricavato un beach club di 162 metri quadrati che dispone di bagno turco e di due portelloni laterali abbattibili che diventano vere e proprie terrazze sul mare. Per quel che riguarda il décor, l’armatore ha chiesto interni sontuosi, ma moderni, con dettagli importanti, e spazi per la collocazione di opere d’arte realizzate ad hoc.

Tra queste spicca senza dubbio Sea Spry, la scultura in vetro incastrata nella tromba della grande scalinata che collega i ponti.

Opera di Dale Chihuly, famoso scultore del vetro statunitense, è composta da 468 pinnacoli in diverse sfumature di azzurro e la sua installazione ha richiesto un vero e proprio tour de force e la realizzazione di un modello della scala nello studio dell’artista per valutare dove inserire i cavi in acciaio che mantengono ferma la scultura e la proteggono da beccheggio e rollio.

Notevoli anche i sette pannelli astratti di Alex Turco che ricoprono la grotta della piscina e con la loro fluidità fanno sembrare le pareti ricoperte di acqua corrente.

Opere d’arte sono sparse un po’ in tutte le cabine dello yacht e lo sono persino alcuni dettagli, come la banda in metallo smaltato che circonda il tavolo da pranzo sul main deck, un’opera d’arte firmata Salomon&Hu. Di che colore? Turchese, ça va sans dire!

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