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Cranchi Settantotto: natura da superyacht

Debutta a boot Düsseldorf 2020 la nuova ammiraglia di Cranchi Yachts. Il suo nome è Settantotto, scritto per esteso, sempre in italiano. Un nome che vuole quindi dire più che 78 piedi. Nel suo suono c’è il richiamo alla migliore espressione del made in Italy.

Nei quasi 25 metri del nuovo Settantotto si leggono la grandiosità dell’insieme e la cura preziosa dei dettagli; un’idea di bellezza che è insieme contemporanea e classica, essenziale senza arrendersi al minimalismo, senza tempo. Le linee del Settantotto sono fluide e senza spigoli segnati: trasmettono un naturale senso di equilibrio. Nelle scelte di design di Christian Grande – impegnato in una stretta collaborazione con il Centro Studi Ricerche del Cantiere – non c’è nulla di eccessivo, forzato o aggressivo. Eppure traspare la forza che ci si attende da un’ammiraglia. Così come nell’ordine e nelle geometrie di un giardino all’italiana si percepisce la vitalità della natura, nelle forme senza frizioni del Settantotto si legge la muscolarità di uno yacht che può affrontare il mare in ogni condizione, con la sua carena perfetta, la prua alta e svasata, il capo di banda di falchetta pronunciato.

Anche grazie al suggestivo gioco di cromatismi tra struttura e sovrastruttura, con quest’ultima che risulta visivamente alleggerita, le linee del Settantotto si presentano filanti e sinuose ed amplificano l’effetto di stupore che coglie nello scoprire gli ambienti ampi e i volumi generosi degli interni, perfettamente illuminati dalla luce naturale, come suggerito dalle simmetriche sottrazioni nello scafo che si leggono a livello del main e del lower deck.

Il layout sottocoperta prevede fino a quattro cabine, tutte con bagno: tre matrimoniali di grandi dimensioni e una cabina con letti singoli. Tutti i letti sono posizionati in senso longitudinale rispetto all’asse poppa/prua per garantire il migliore comfort durante il riposo. Gli ambienti sono arredati con uno stile raffinato ed elegante. La cabina armatoriale a tutto baglio a centro barca con cabina armadio, angolo studio o beauty corner regala sensazioni da grande suite di lusso. Eleganza sofisticata e grande comfort contraddistinguono la cabina VIP a prua. Risulta comoda anche la cabina riservata all’equipaggio, con due cuccette e bagno con doccia separata. La cabina marinaio, con accesso separato rispetto al resto degli ambienti, ospita anche la lavanderia con lavatrice ed asciugatrice. Il locale è posto tra la sala macchine e la cabina armatore per assicurare il migliore comfort acustico alla zona notte, comfort a cui contribuiscono in modo eccellente i rivestimenti fonoisolanti applicati a tutte le paratie.

Volumi ampi, eleganza e funzionalità sono la cifra distintiva anche del quadrato, dove sono distribuiti in modo ottimale cucina, salone e aree per i relax. Particolare non usuale per yacht di queste dimensioni è la presenza di un ulteriore bagno anche sul ponte principale. Sul main deck e sul fly, lo yacht offre grandi spazi all’aperto, con aree dedicate alla socialità e al relax sia a poppa che a prua. A queste si aggiunge anche la spiaggetta raggiungibile in modo sicuro e agevole. Dotata di un lift che le permette di alzarsi e abbassarsi e di traslare in avanti, la plancia può diventare un’immensa terrazza sul mare grazie alla straordinaria superficie concessa dal vano garage rivestito in teak. Aprendo il portellone del vano, si svela uno spazio ampio in cui la zona preposta all’alloggiamento di tender e moto d’acqua può essere separata dalla parte più vicina alla spiaggetta dove possono collocarsi le chaise longue.

In perfetta sintonia con le scelte di art direction di Christian Grande, il Settantotto è arredato con elementi delle collezioni Flexform, storico e dinamico brand di arredamento made in Italy. Le eleganti chaise longue nel flybridge, le accoglienti poltrone nel pozzetto – che può essere allestito come lounge per ottenere un effetto “cocoon” o come veranda con un tavolo insieme pratico e prezioso -, l’iconico divano che si integra magistralmente allo stile del salone grazie ai suoi tessuti e colori armoniosi e altri accessori di arredo: tutti questi elementi contribuiscono a impreziosire la sensazione di stile classico e contemporaneo che ogni dettaglio del Settantotto sa regalare.

Tra le innumerevoli opzioni di personalizzazione che Cranchi Yachts può offrire grazie al programma di customizzazione Cranchi Atelier, gli armatori del Settantotto potranno anche scegliere gli elementi e gli accessori di arredo scegliendo tra le collezioni selezionate con Christian Grande e potendo fare affidamento sulla consulenza dei designer del Cantiere.

Per rendere l’esperienza di bordo ancora più piacevole e comoda ognuno degli spazi è servito da sistemi di intrattenimento e domotica tutti facilmente gestibili anche da smartphone o dalla consolle di pilotaggio grazie al glass cockpit di Garmin che dà facile accesso a tutti gli impianti.

Nel costruire per la prima volta un flybridge sopra i 70 piedi, il Cantiere ha dunque scelto di presentare al mercato uno yacht con caratteristiche non abituali per il segmento. Una sfida certo impegnativa, ma che Cranchi Yachts ha potuto affrontare forte di due vantaggi competitivi che nessun altro cantiere nautico al mondo può vantare.

Il primo è la sua storia: un percorso di crescita costante e graduale lungo ormai 150 anni. In particolare dagli anni Settanta del Novecento, la storia del Cantiere è contrassegnata da modelli mano a mano più grandi e sempre tecnicamente riusciti.

Il secondo asso nella manica di Cranchi Yachts è la sua capacità produttiva. Inaugurato nel 2009, con una superficie complessiva di 140.000 m2, lo stabilimento in cui si costruisce il Settantotto, è perfettamente proporzionato per la messa in linea di yacht di queste dimensioni. L’intero modello di produzione è stato ottimizzato e perfezionato per assicurare la massima efficienza e la massima qualità con un processo razionale, controllato e sempre ripetibile senza improvvisazioni.

Occorre infatti guardare anche il processo di produzione per comprendere la vera grandezza di questo yacht.

I principi che guidano la produzione di Cranchi Yachts sono l’efficienza e l’ergonomia. Gli addetti a ogni tipo di lavorazione sono sempre messi nelle condizioni ideali per operare, in ambienti salubri e ordinati, in posizioni comode e con le migliori attrezzature, con accorgimenti e procedure che eliminano i margini di errore. Secondo i principi dell’Industria 4.0, al fianco di una forza lavoro qualificata e motivata intervengono decine di robot che assicurano precisione nanometrica in tutte quelle operazioni che possono essere gestite da macchine. L’ambiente di lavoro è mantenuto in condizioni ottimali in termini di temperatura, umidità e pulizia dell’aria, sia per agevolare il lavoro sia per garantire la migliore qualità dei manufatti. Un futuristico impianto di ricircolo dell’aria tutela la salute dei lavoratori, assicura l’assenza di particelle di polvere che potrebbero depositarsi sugli scafi determinando delle imperfezioni e permette l’abbattimento sostanziale delle emissioni nocive in atmosfera. 

Il processo di produzione del Settantotto, così come di tutti i modelli Cranchi, punta infatti ad essere il più ecosostenibile possibile. A questo risultato concorrono molti fattori, tra cui la riduzione degli sfridi di ogni tipo di materiale, l’efficientamento energetico, la ricerca di materiali ecocompatibili e biobased, quali ad esempio i distaccanti, i rivestimenti coibentanti e fonoisolanti tutti di nuova generazione e con certificazioni green.

La ricerca sui materiali rappresenta una frontiera decisiva per migliorare la qualità e la sostenibilità di uno yacht. Con la costruzione del Settantotto – e già prima con i modelli più recenti – Cranchi Yachts ha portato l’uso della fibra di carbonio, di quelle aramidiche e di altre fibre hi-tech a un livello mai raggiunto prima nel settore della nautica da diporto.

Cranchi Yachts ha infatti elaborato una matrice di resine e fibre che fosse adatta – per direzionalità e malleabilità – alle esigenze dell’industria nautica e che fosse capace di resistere al tipo di sollecitazioni a cui è sottoposta un’imbarcazione, migliorando così la resistenza e le performance dello scafo e delle altre strutture e ottenendo allo stesso tempo manufatti più leggeri. La riduzione di peso è stato uno degli obiettivi metodicamente ricercato nella costruzione del Settantotto anche privilegiando i materiali meno pesanti come l’alluminio. La leggerezza, infatti, ha chiaramente un valore in termini di sostenibilità perché permette di utilizzare motori meno potenti – a parità di prestazioni – e di limitare il consumo di carburante. L’uso delle fibre hi-tech consente inoltre di ridurre l’impiego di resine viniliche, migliorando ulteriormente l’impronta ecologica dello yacht.

Nell’attività di ricerca legata all’uso della fibra di carbonio, Cranchi Yachts si è ispirata ai settori dell’automotive e dell’aerospace, ricavando spunti interessanti e rielaborandoli secondo le sue necessità. Sono di derivazione automotive e aerospace anche le vernici, i fissanti adesivi che permettono fissaggi senza uso di viti o rivetti per l’abbattimento delle vibrazioni, i materiali fonoisolanti, fonoassorbenti e le barriere per lo smorzamento dei rumori e delle vibrazioni che assicurano risultati fonometrici senza paragoni tra gli yacht a motore di questo segmento.

Sistemi di coibentazione e di sound damping sono stati adottati in tutti gli ambienti dello yacht e particolare attenzione si è dedicata alla sala macchine. Questo locale è stato curato in ogni dettaglio, comprese le scelte di design, per facilitare l’accesso, la mobilità, le attività di manutenzione e soprattutto la sicurezza. Grande attenzione è stata riservata al layout e alla scelta dei materiali, privilegiando acciaio inox e alluminio e costruendo il serbatoio del carburante in vetroresina per escludere ogni possibilità di perdita e di infiltrazione. 

La sala macchine ospita tre Volvo Penta D13 a sei cilindri in linea capaci di garantire ognuno 1000 HP di potenza quando necessario. Insieme ad altrettanti pod IPS3 formano una soluzione compatta, affidabile e maneggevole: l’ideale per questo grande yacht.

Nel locale macchine trovano sede anche non uno ma due generatori: una soluzione che aumenta l’efficienza, riduce i consumi e abbatte le probabilità di rimanere in panne.

Tutti gli impianti di bordo – compreso quello antincendio – rappresentano lo stato dell’arte dell’industria nautica e sono progettati e installati in modo da rendere sempre facile la manutenzione.

Insuperabile è anche il sistema Humpree per garantire stabilità e assetto ideale allo yacht sia in navigazione sia in rada, con pinne stabilizzatrici in fibra di carbonio, interceptor a lame e centralina elettronica per correzioni di assetto immediate ed efficaci.

Grazie a tutte queste dotazioni e allo straordinario progetto di architettura navale e di design che lo caratterizza, il Settantotto è lo yacht perfetto per celebrare i primi 150 anni di storia di Cranchi Yachts. Con la sua natura da superyacht testimonia la capacità produttiva e tecnologica del Cantiere al suo apice. Lo sviluppo di questo progetto funziona anche da volano per la crescita dell’intera gamma, che nelle ultime stagioni sta vivendo una fase di costante evoluzione e che riserverà presto ulteriori sorprese. Le parole di Paola Cranchi, marketing manager del Cantiere, sottolineano proprio questo aspetto:“Mai come in questa fase, proprio mentre celebriamo il nostro 150° anniversario, la parola d’ordine di Cranchi Yachts è futuro. Investiamo con convinzione su tecnologia e design, facciamo ricerca, rinnoviamo i prodotti e puntiamo il nostro sguardo sempre verso le prossime sfide. Il lancio del Settantotto nel 2020 segue il debutto di nuovi modelli molto originali come il T36 Crossover, l’E26 Classic e l’E26 Rider che si sono affermati come veri e propri classici contemporanei. Imbarcazioni innovative che aiutano ad affermare il nostro brand come più evoluto, più elegante, più sexy. Se i nostri primi 150 anni sono stati straordinari, i prossimi lasceranno tutti senza fiato.”

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