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Cantiere delle Marche vara il K42 Audace di Floating Life

Lunedì 14 gennaio è stato varato dal Cantiere delle Marche il M/Y Audace, un Explorer Yacht di quasi 42,8 metri, largo 9,40.

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Il progetto dello yacht nasce dalla stretta collaborazione tra Merloni stesso e Andrea Pezzini, fondatore di Floating Life una società che si occupa di nautica a 360°, dalla progettazione al noleggio, dalle vendite allo yacht management. Durante la costruzione, tutte le parti coinvolte hanno lavorato a stretto contatto e la collaborazione tra il committente, i suoi rappresentanti e il cantiere è stata estremamente proficua e ha portato al completamento del complesso progetto nei tempi stabiliti.

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Il progetto di Audacescaturisce da una serie di proposte sviluppate da Floating Life in collaborazione con lo studio di ingegneria navale Sculli denominate Serie K. L’ingegnerizzazione di Audace è stata invece sviluppata da Hydro Tec.

Andrea Pezzini with Andrea Merloni
Andrea Pezzini with Andrea Merloni

Ma nasce soprattutto dal desiderio di Andrea Merloni, ex presidente Indesitnonché uomo esperto di mare e già armatore di un’imbarcazione di grandi dimensioni, di possedere uno yacht nuovo, da vivere totalmente, intensamente e a lungo, proprio come una dimora, e di poter navigare in tutti i mari del mondo. Intenzione dell’armatore, infatti, è oltre che di passare molto tempo a bordo, di fare crociere nel Mediterraneo, nei Caraibi ma anche di raggiungere il Sudamerica, Panama e il canale di Suez.

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L’armatore desiderava che a bordo ci fosse un intero ponte dedicato al suo appartamento privato, che lo yacht potesse imbarcare una Jeep e una moto per eventuali spostamenti a terra, oltre a due tender di cui uno di 10 metri. Desiderava, inoltre, che fosse uno yacht al contempo molto sociale per poter organizzare eventi e party.

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L’armatore di Audace, quindi, ha trovato nella serie K, una piattaforma navale funzionale sulla quale realizzare uno yacht altamente customizzato per realizzare tutti i suoi desideri, che includono (oltre all’appartamento privato completo di living e di piccola cucina, una sorta di “Penthouse”, a 15 metri di altezzarealizzata al posto del sundeck), due zone da adibire a discoteca (una altamente insonorizzata e la seconda in una zona semi aperta); a estrema prua, una specie di soppalco leggero e removibile consente l’alloggiamento delle moto d’acqua al di sopra della zona dove si trovano una Land Rover Defender, una moto BMWGS 1200 e un tender di servizio. Auto, moto, tender, jet ski sono varati e alati tramite una gru con portata 2.22 tonnellate. Per gli ospiti ci sono sono 4 grandi cabine, due sul ponte principale e due sul ponte inferiore, tutte con apertura sull’esterno.

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Ennio Cecchini, co-fondatore e CEO di CdM ha dichiarato: “Audace è un progetto che ha dato prova della grande maturità di Cantiere delle Marche e della sua organizzazione. La prima di una serie di costruzioni one-off, sulla carta sembrava una sfida forse troppo ambiziosa per una giovane realtà come la nostra. Ed invece: la qualità delle risorse umane che abbiamo dedicato specificatamente e solo a questa costruzione e la usuale passione e motivazione di tutti coloro che sono stati coinvolti ha portato ad un risultato di elevatissimi standard ingegneristici e qualitativi. Sono orgogliosissimo dei miei ragazzi e di come CdM abbia passato questo ‘stress test’ a pieni voti, dimostrando di essere all’altezza della propria reputazione di cantiere navale di altissima qualità”.

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Audace è lungo 42,80m elargo ben 9,40m, a pieno carico ha un pescaggio di circa 2,80 m. Grazie a grandi riserve di combustibile (62.000 litri) e motori Caterpillar C32 Acert, lo yacht ha un’autonomia di circa 5.400 miglia nautiche alla velocità di 10 nodi. La velocità massima si attesta attorno ai 15 nodi.
A bordo ci sono 4 grandi cabine per gli ospiti, due sul ponte principale e due sul ponte inferiore, tutte con apertura sull’esterno. Le due sul ponte inferiore hanno un balconcino a ribalta con movimentazione elettro- idraulica mentre le due suite sul ponte principale si aprono direttamente sui passaggi laterali esterni che corrono da poppa a prua del ponte.

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L’armatore, che ama circondarsi di ospiti ma desidera anche avere la sua privacy, si è fatto realizzare un ponte privato, il più alto dei quattro ponti dedicati agli ospiti e totalmente inaccessibile agli estranei. L’appartamento armatoriale comprende una bella cabina a prua con letto maxi da cui si può assistere a programmi TV e film su uno schermo da 80′. A poppa un soggiorno privato o TV room si apre sulla terrazza attrezzata con divani e piscinetta.

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Un quinto ponte, tank deck o ponte tecnico, corre al di sotto del ponte inferiore e ospita tutti i locali tecnici di bordo, sala di controllo, sala macchine, impianti e locali destinati a celle frigo, freezer, dispensa e lavanderia. La dimensione e la disposizione di tali locali è degna di uno yacht di 60 metri o più.

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“È una imbarcazione che bisogna vedere fuori e dentro per poterla capire. È a bordo che esprime completamente le sue potenzialità, perché ha volumi inimmaginabili paragonabili a quelli di un 60 metr.” Dichiara l’architettoMauro Sculli dello Studio Sculli.Per noi è stata una sfida fantastica, a volte complicata anche nello sviluppo degli interni dove ha prevalso la funzionalità al decoro, e dove le richieste particolari, o meglio “audaci”, dell’armatore, hanno reso il progetto e la sua realizzazione estremamente stimolante; tutti abbiamo speso il massimo delle energie. Il mio studio e Andrea Pezzini siamo felici di essere stati in grado di soddisfare le idee dell’armatore (anche le più bizzarre) mantenendo l’efficienza della barca e in particolare di una carena, che ha preso vita anche dalle competenze acquisite nel settore della vela, in maniera molto corretta.

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