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Azimut Grande 32 m

Presentato in anteprima mondiale al Cannes Yachting Festival, il nuovo Azimut
Grande 32 metri, che come il suo fratello maggiore ha interni firmati da Achille Salvagni, l’ha fatta da padrone nella sua categoria anche al Monaco Yacht Show. 

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Azimut Grande 32 Metri si propone infatti come un’opera di avanguardia in tutti i suoi aspetti, a partire dalle molteplici soluzioni inedite che gli garantiscono di diritto un posto tra i superyacht più avanzati e moderni, per proseguire con la sua evoluta piattaforma navale ad alto tasso di contenuti tecnologici: grazie al connubio tra Carbon Tech, carena D2P® e wave piercer – che aumenta di 1,8 metri la lunghezza al galleggiamento– si è ottenuta un’efficienza di consumi senza pari.

In aggiunta ai contenuti tecnologici, Salvagni ha lavorato sulla composizione spaziale con un approccio architettonico di estrema raffinatezza, senza mai cedere alla decorazione fine a sé stessa. Stefano Righini, storico collaboratore del cantiere, ha disegnato linee grintose e decise che, grazie a elementi stilistici intensamente tesi e inclinati verso poppa, celano gli spaziosi volumi interni. Le finestrature a tutta altezza di prua, che, in modo originale si pongono a cavallo tra scafo e sovrastruttura, contribuiscono ad alleggerire il volume effettivamente percepito dell’imbarcazione.
La prua verticale, evoluzione stilistica nata sulla prima generazione di S e presente anche sulla gamma Fly, si riconferma firma espressiva di Righini e regala grande abitabilità all’imbarcazione.
Un grande beach club a poppa, il garage laterale in grado di ospitare un tender da 5 metri e una moto d’acqua da 3 metri, le immense finestrature a tutta altezza su entrambi i lati della suite armatoriale full beam e, infine, la prua verticale di grande personalità sono i segni distintivi impressi da Righini che rendono il Grande 32 Metri un unicum nella sua categoria.  

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Il Fly ha una superficie calpestabile di 70 mq ed è arredato con linee morbide e curve dove complementi e mobili sembrano appoggiati, quasi sospesi. Questo ponte si compone di tre zone: quella prodiera, pensata come un’area pranzo, una parte centrale arredata come un salotto e, infine, a poppa, una zona che può essere arredata con vasca idromassaggio e prendisole oppure come un’altra lounge.
Il beach club di poppa si estende su una superficie totale di 18 mq ed è stato pensato in due diverse versioni per andare incontro alle esigenze degli armatori. La prima, più classica, contempla un’area ideale per chi vuole dedicarsi al diving e agli sport acquatici, con mobili e storage studiati per riporre l’apposita attrezzatura. Una seconda versione, pensata dal cantiere, invece, è stata disegnata per chi ama godere appieno dell’elemento marino e prevede una raffinata terrazza allo stesso livello del mare. Una struttura con quattro pali di carbonio e delle leggerissime tende di organza protegge la zona esterna e crea un’unica terrazza coperta, regalandole un tocco di eleganza decisamente originale. 

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All’interno il tema della armonia sofisticata continua a connotare i segni compositivi del nuovo modello, mantenendo un family feeling con gli altri due Grande disegnati da Salvagni, citato da AD Collector come uno dei 100 migliori designer internazionali e incluso nella A-List di Elle Decor USA. L’obiettivo di rifuggire dalla pura decorazione per concentrarsi invece sulla composizione spaziale rimane infatti un punto fermo della Collezione: superfici fluide si scollano dalle pareti a creare un’autonomia di sistema, realizzata attraverso elementi spaziali che fluiscono senza soluzione di continuità, creando tuttavia volumi distinti.  

Gli ambienti sono accoglienti, semplici e raffinati allo stesso tempo, in un gioco di armonico equilibrio tra dettaglio e funzione. Le pareti avvolgono e dilatano, come in un susseguirsi di negativi e positivi che ferma ed espande lo spazio.

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La suddivisione degli spazi si basa su una successione di contrasti: pieni e vuoti, superfici di essenze scure lucide che si alternano a grandi superfici e porzioni di cielino trattate con essenze chiare. Ogni minimo dettaglio è stato studiato attentamente, così da trasmettere ed esaltare i temi chiave del design degli interni: elementi selezionati dai toni pastello spiccano sulle grandi superfici in pelle nei toni del gesso e del burro, infondendo un senso di benessere e suggerendo un’atmosfera di completo relax. 

Grande 32 Metri è un Raised Pilot House, con la sala di comando interna posizionata su un mezzo ponte rialzato tra Main Deck e Flybridge, 

Dalla cucina si accede direttamente alla zona equipaggio e al camminamento laterale per assicurare la totale indipendenza della crew.

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La lobby accoglie le scale che conducono alla zona notte degli ospiti ed è caratterizzata da linee morbide e curve, ricercate da Achille Salvagni sia per assecondare l’approccio concettuale ispirato alla armoniosità sia per agevolare il comfort degli spostamenti.

La prua è dedicata all’ampia e luminosissima suite armatoriale, a tutta larghezza, con il letto matrimoniale al centro di due pareti letteralmente rivestite da grandi finestrature a tutta altezza, che arrivano a toccare il pavimento. Su richiesta dell’armatore una porzione di queste finestrature può essere aperta ad ali di gabbiano.

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Il Lower Deck è dedicato invece alla zona notte degli ospiti e accoglie due grandi cabine vip, una di fronte all’altra e con letto matrimoniale, e due a letti gemelli, per un totale di otto posti letto. Ogni cabina dispone ovviamente del proprio bagno. 

Il raffinato e suggestivo arredamento di queste cabine si basa sull’accostamento di legni chiari e opachi e una varietà più scura e levigata. Diversi inserti sono stati pensati in materiali esclusivi come ottone trattato, bronzo e acciaio, per caratterizzare ancora di più questi ambienti sofisticati, che suggeriscono un’atmosfera di ricercata pacatezza. 

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Tecnologia e prestazioni. Carbon Tech e carena D2P®

Tutta la sovrastruttura è laminata in Carbon Tech con l’aggiunta di resina vinilestere ed epossidica, caratteristica che comporta una riduzione del peso di ogni singola parte laminata in carbonio di un valore compreso tra il 30 e il 40%. 

La carena è la D2P® Displacement to Planing, progettata da Pierluigi Ausonio con il centro Ricerche e Sviluppo di Azimut | Benetti, risultato di un importante studio progettuale basato sull’utilizzo combinato di software proprietari di CFD, analisi FEM e ripetute prove in vasca realizzate presso il  Brodarsky Institute di Zagabria.  Questa sofisticata e innovativa carena è caratterizzata da un wavepiercer di prua che aumenta la lunghezza al galleggiamento di 1,8 metri, con un notevole miglioramento del coefficiente di finezza in regime dislocante, una conseguente riduzione della resistenza dello scafo e, infine, un decisivo miglioramento dell’impatto sull’onda con mare formato. Seconda caratteristica fondamentale della carena è il double-chine, vale a dire il doppio spigolo, che comporta una riduzione della resistenza dello scafo a regimi di crociera più sostenuti ed una maggiore stabilità ad andatura dislocante.

L’effetto combinato del Carbon-Tech con l’esclusiva carena D2P® permette dunque di conseguire massimi livelli di efficienza dei consumi. 

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Paragonando l’efficienza di questa nuova generazione di carene rispetto a quelle delle stesse dimensioni costruite nei primi anni 2000 dallo stesso cantiere si può rilevare un miglioramento percentuale delle prestazioni con picchi che superano il 30%.  

Il comfort di bordo è stato curato nei minimi dettagli a partire dal processo produttivo e costruttivo. Molta attenzione è stata data alla riduzione della rumorosità, grazie all’uso di sistemi elastici sulla trasmissione dell’apparato propulsivo e all’introduzione in fase progettuale dell’analisi modale. Quest’ultima tecnica, mutuata dal settore aeronautico, consente di studiare e prevedere quelle che saranno le possibili sollecitazioni e vibrazioni a cui saranno soggette le superfici, di modo da poter realizzare dei piani di struttura capaci di ridurle al minimo per un comfort acustico d’eccellenza.

L’efficienza della carena e l’alleggerimento generale dello yacht ottenuto grazie all’uso della fibra di carbonio comportano, inoltre, notevoli vantaggi anche per quanto riguarda i valori dell’autonomia, tanto che, con velocità in dislocamento di 12 nodi il Grande 32 Metri può raggiungere un’autonomia di 1.000 miglia nautiche.

La sala macchine ospita una coppia di MTU da 2.200 mHP, appartenenti al modello 16V M86 grazie ai quali la velocità massima sarà di 26,5 nodi, mentre quella di crociera è stata calcolata intorno ai 21 nodi

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