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Ciao Giorgia, buon vento!

È mancata, a quasi novant’anni, Giorgia Zeni Gessner di Sambuy. Per il mondo del giornalismo nautico semplicemente Giorgia Gessner, la signora della nautica italiana, colei che ha letteralmente scritto la storia del giornalismo nautico italiano.

Ha pubblicato migliaia di articoli, scritto libri ed enciclopedie, tradotto dall’inglese e dal francese. È stata naturalmente direttore di molte riviste tra cui Vela e Motore, Forza 7 e Barche, ma soprattutto ha formato gran parte della nuova generazione di giornalisti nautici. 

Giorgia Gessner con Corradino Corbò (courtesy by Corradino Corbò)

Per noi di Top Yacht Design però, Giorgia è stata molto, molto di più di una brava giornalista. È arrivata in redazione a Yacht Capital, dove tutti noi lavoravamo, perché fortemente voluta da Vincenzo Zaccagnino, ed è subito entrata a far parte dello staff diventandone un elemento preziosissimo. Giorgia era un mentore ed un esempio, ma anche una compagna di avventure e di scorribande, nautiche e non.

Giorgia Gessner, al centro, in una vecchia immagine con Vincenzo Zaccagnino (a sinistra), e Beppe Franzoni, (secondo da destra). Foto Courtesy by Beppe Franzoni.

Non c’era Salone di Genova senza di lei. E non c’era Salone di Genova senza che lei ci stracciasse con la sua esperienza. Noi giovani giornalisti nautici esordienti distrutti dopo mezza giornata di visita agli yacht contavamo su di lei per la seconda metà della giornata. Lei che, tailleur impeccabile e scarpe da barca d’ordinanza, si accollava senza battere ciglio decine di barche al giorno ricordandosi perfettamente le caratteristiche di ciascuna mentre noi, per poterle distinguere una volta a casa, eravamo costretti a escamotage di ogni sorta. 

Giorgia con il nipote Maximiliano durante la visita del Salone Nautico di Genova nel 2015.

Giorgia è stata anche la nostra signorina Rottermeier. Ma ci sgridava con garbo, più per insegnare che per rimproverare. Se poi era di buzzo buono cominciava a raccontarci la sua vita, e allora sì che le cose si facevano avvincenti. Perché lei, davvero, non si è mai risparmiata. Ci raccontava dei suoi viaggi, degli amatissimi tre figli, del primo marito e del divorzio in anni in cui non era poi così scontato. E poi di Vittorio, l’adorato secondo marito che condivideva con lei la passione per la nautica e, naturalmente, i saloni. Ma, sagace com’era, ci dava anche una visione del mondo nautico per nulla scontata e difficile da trovare sulla carta stampata. In anni più recenti la trovavamo alle conferenze stampa, cui non rinunciava mai, e anche sui social dove, nonostante l’età era presente. Perché il fisico risente gli acciacchi dell’età, ma un’indole indomita come la sua no. Buon vento Giorgia, salutaci Zac. 

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